Questo articolo non si occupa di volo, di complotti o simili. E' un articolo che arriva qualche giorno in ritardo... ma visto cosa è successo nel frattempo è meglio cosi.
Nel momento in cui alcuni pruriginosi e bigotti giornalisti iraniani, scrivono a favore della lapidazione di Sakineh e inveiscono contro Carla Bruni definendola "puttana" sostenendo che "merita la morte" per avere scritto una lettera di sostegno a Sakineh...
In questo momento c'è una chiesa che si è appena riunita per discutere di benedizione alle coppie omosessuali, di ricerca sulle staminali embrionali, di testamento biologico e della necessita di uno stato laico.
Una chiesa che invita alla discussione anche gli appartenenti ad altre fedi e che nomina ai suoi vertici tre donne.
Quella chiesa non è la mia chiesa.
Io sono stato battezzato cattolico ma dal cattolicesimo mi sono allontanato molto presto. Sono un agnostico con posizioni che tendono a radicalizzarsi verso l'ateismo.
35 anni fa però sono approdato nelle valli valdesi e oggi, con un lavoro che mi porta spesso a visitare altre realtà, mi rendo conto di provare per questo popolo e per questi fedeli una grande ammirazione.
Venerdì scorso si è concluso a Torre Pellice il sinodo valdese con l'approvazione di un ordine del giorno in cui la chiesa valdese si esprime a favore della benedizione delle coppie omosessuali, (si parla di benedizione perché per i valdesi il matrimonio non è un sacramento), dell'istituzione di un registro per il testamento biologico, della ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Non solo. Il sinodo conferma una donna al suo vertice, la pastora Maria Bonafede, adirrittura una donna laica come suo vice, Daniela Manfrini e conferma un altra donna come presidente dell'Opera delle chiese evangeliche e metodiste, Alessandra Trotta.
E' cosi devo confessare di avere provato un po' di orgoglio nel poter vantare di abitare da quelle parti e anche di avere provato un certo piacevole senso di sollievo e di rinata fiducia nel leggere le decisioni del sinodo. La fede può anche essere il punto di partenza per un confronto, purche ci si trovi davanti a persone più intelligenti di certi giornalisti e di certi Ayatollah.
Io tengo d'occhio i valdesi da un po' di tempo e ho sempre avuto l'impressione che, pur avendo un'interpretazione delle scritture che potrebbe apparire più "rigida" di quella della chiesa cattolica, siano nettamente più aperti di altre confessioni religiose.
RispondiEliminaPur essendo anche io agnostico, come te apprezzo molto le loro posizioni in quanto fanno del dialogo e del rispetto degli altri uno spunto imprescindibile da cui partire nel relazionarsi con tutti.
Si aggiunga che anche sul piano "monetario" rifiutano quella parte dell'"8 per mille" che non è esplicitamente a loro destinata... cosa che non fanno altre istituzioni religiose!
Il fatto che, poi, le donne siano considerate a pari merito degli uomini è un'ulteriore prova che stiamo parlando di una confessione "moderna".
Peccato che siano così "moderni" da un sacco di tempo... e peccato che siano così pochi!!
Jabba
Ho un lontano parente valdese, con cui ogni tanto chiacchiero anche di questioni religiose. Purtroppo sono cattolico nel midollo, e lo ha confermato il pastore della sua congregazione, e quindi non ho nessuna voglia di farmi valdese anche se li stimo e partecipo con piacere alle loro celebrazioni, ma per quanto riguarda le questioni "morali" come quelle di cui si discute qui mi ritrovo in perfetta sintonia.
RispondiEliminaAnch'io non sento particolarmente il bisogno di una chiesa, ma certamente quella valdese mi piace di più delle altre. Soprattutto mi è sempre piaciuta la dichiarazione di non voler destinare l'8 per mille ad opere di culto o di proselitismo, ed è lì (da quando, essendoci il governo che c'è, mi rifiuto di devolverlo allo Stato) che ho sempre mandato il mio.
RispondiElimina@Gianni Camoretto
RispondiEliminaScusa la brutalità: come fai a definirti cattolico se condividi le posizioni dei valdesi su questi temi etici?
La dottrina cattolica è molto chiara ed esplicita, discostarsi da essa si chiama eresia.
Non ti sembra un contraddizione rilevante il definirsi cattolici, disapprovarne alcuni nodi centrali di dottrina e non seguire le regole dettate dalla tua stessa religione?
La dottrina cattolica è molto chiara ed esplicita, discostarsi da essa si chiama eresia.
RispondiEliminaE' vero.
Personalmente non credo che la fede possa avere alcun contatto con la ragione perché se si sottopone al vaglio della ragione e della scienza nessun credo ne esce non dico vittorioso, ma neanche plausibile.
Ma allo stesso modo non credo che la Verità sia nelle mani di alcuno di noi, per Papa o Ayatollah che possa essere.
E, dunque, mi dichiaro credente in Dio, cristiano per simpatia, ma in forte odore di eresia per quanto concerne il mio battesimo cattolico.
Io ho sempre versato il 5x1000 ai Valdesi, pur di non darlo al vaticano.
RispondiElimina@Brain Use
RispondiEliminaCristiano per simpatia? Questa mi giunge nuova come definizione.
Ad ogni modo non desideravo aprire un dibattito sulla credibilità in se per se delle religioni, volevo più che altro tentare di capire il fenomeno della religione da fast food.
Utilizzando come esempio il buon Camoretto (spero non se la prenda):
abbiamo una persona che crede in un dio creatore e che Gesù fosse il suo figlio unigenito mandato a salvare il mondo. Questa è una base comune a quasi tutte le chiese cristiane.
Quello che fatico a comprendere di molti credenti è coma mai si ostinino ad appartenere ad una chiesa di cui non approvano le dottrine. Seguono quel che gli piace e ignorano il resto.
LA cristianità, alla fin fine, è una mosaico molto ricco di sfumature... perchè non rivolgersi ad una chiesa le cui dottrine approviamo? Oppure se si ritiene che una particolare chiesa detenga la Verità Assoluta perchè non si modifica il proprio comportamento di conseguenza.
Ammetto di aver sempre faticato molto a comprendere parte del comportamento di molti teisti... e non è facile trovare teisti realmente aperti al dialogo, molti quando fai domande si inalberano di brutto oppure tendono a diventare verbalmente violenti.
Eresia significa non credere in dogmi. E la morale non è oggetto di dogmatica. Quindi per definizione non puoi essere eretico se dissenti su questioni di morale che non abbiano implicazioni dirette con i dogmi. Possono scomunicarti, ma non darti dell'eretico.
RispondiEliminaSulle questioni in oggetto, ci sono dei teologi che hanno posizioni diciamo "valdesi". Preti, che scrivono libri sull'argomento. Sono voci chiaramente dissenzienti rispetto ad una dottrina ufficiale, ma la dottrina ufficiale cambia nel tempo (e nessuno sostiene sia la Verità assoluta) e loro sono comunque tollerati, non vengono presi provvedimenti disciplinari o viene impedito loro di parlare.
Comunque personalmente trovo abbastanza "strano" che un non cattolico venga a dirmi se io sia o meno cattolico. Io partecipo alla vita della mia Chiesa, ne condivido i punti fondamentali, dissento (in modo aperto) su altri che sono oggetto di discussione (anche se schiacciata da un centralismo dottrinale), come dicevo per un valdese sono senza ombra di dubbio cattolico, ma per un ateo invece sono un valdese che per inerzia non si converte.
Per confonderle un po' di più le idee, io non ritengo che i Valdesi, gli Ortodossi, i Luterani o i Cattolici abbiano la Verità. Non ritengo che ce l'abbiano in modo assoluto neppure i cristiani rispetto ad altre religioni.
Ma (probabilmente per condizionamenti culturali) trovo alcuni aspetti del cattolicesimo più adatti a me di quanto lo siano altre religioni, o chiese. Di QUALSIASI religione non accetto quando pretendono di dirti cose in aperto contrasto con l'evidenza sperimentale, e quando impongono specifici comportamenti morali senza giustificazioni pratiche (aperte quindi a contestazioni).
Ritengo in ogni caso essenziale vivere la religiosità in una comunità di persone, perché altrimenti è davvero un "fast food" come certa spiritualità new age, un minestrone in cui ciascuno dice quel che vuole senza confrontarsi con nessuno. E quindi, finché non mi butteranno fuori, sto dentro una particolare confessione religiosa, in cui muovo le mie obiezioni dall'interno, confrontandomi con le reazioni che provoco.
Cristiano per simpatia? Questa mi giunge nuova come definizione.
RispondiEliminaSimpatia, in questo caso, è da intendersi come una sintetizzazione e una semplificazione estrema.
Confesso di non conoscere sufficientemente altre religioni per poter emettere un giudizio personale definitivo sui loro contenuti, ma ad oggi il messaggio di Cristo è quello che mi risulta più vicino, soprattutto per condivisione cosciente dei valori che lo contraddistinguono.
Per sintetizzare al massimo, la mia posizione è sostanzialmente identica a quella di Gianni, di cui condivido ogni parola.
Anch'io "partecipo alla vita della mia Chiesa, ne condivido i punti fondamentali, dissento (in modo aperto) su altri che sono oggetto di discussione".
Metto però in discussione anche alcuni dogmi e questo fa di me, indiscutibilmente, un eretico.
Probabilmente, come dice la mia dolce metà, sono in realtà più protestante che cattolico.
Ma resto attaccato alla mia tradizione cattolica un po' per pigrizia un po' per convinzione che la Fede con la F maiuscola si possa manifestare ugualmente anche partecipando ad un rito di cui non si condivide ogni singola parola, purché se ne condivida il significato profondo e il cuore centrale.
Gianni, Brain, sono d'accordo con voi con quanto detto nei vostri ultimi due commenti.
RispondiEliminaUna cosa e' la dottrina, altre l'etica e la morale.
Vorrei fare una precisazione a Iilaiel, tra l'altro il tuo nick e' il nome di un angelo, il dogma della divinita' di Cristo e' di TUTTE le chiese cristiane. Se lo negano non possono essere definite cristiane anche se affermano di esserlo.
Negando questo punto si nega anche un punto fondamentale ed essenziale del cristianesimo stesso.
Commentino off-topic dottrinale a Foe-hammer.
RispondiEliminaGli ariani negano la divinità di Cristo, ma normalmente sono definiti ugualmente cristiani. E non è una questione di storia delle religioni, una delle più grosse confessioni cristiane presenti oggi in Italia, i Testimoni di Geova, sono ariani. (nessun collegamento con il nazismo, anzi, i TdG han pagato molto duramente la loro testimonianza antinazista).
Le religioni sono molto piu' complicate di quanto appaia a prima vista...
@Brai-Use & Camoretto
RispondiEliminaQuindi voi credete nei seguenti dogmi:
- verginità perpetua pre e post partum della madonna (è dogma)
- trinità
- transustazione
Giusto per fare alcuni esempi.
Non voglio fare polemica, sto solo cercando di capirvi.
Al momento mi sfugge il nesso credere nel messaggio cristiano=essere cattolico.
Mi spieghereste anche cosa in più offrirebbe il cattolicesimo rispetto ad alle altre correnti.
@the Foe Hammer
Hai scoperto l'acqua calda.
Sò benissimo da dove deriva il mio nick ed è stato scelto con una certa cura.
Se ti interessa praticamente tutti i nomi di angeli finiscono in "el" (mik-el, gavri-el, ecc) traducibile dall'ebraico come "di dio".... in fatti nell'ebraismo gli angeli sono aspetti di dio e non creature a se stanti.
Quanto cristiani=credere alla divinità di cristo ti hanno già risposto altri.
Ci sono sempre state diverse correnti cristiane che NON ritenevano gesù dio.
In linea generale il diritto canonico stabilisce come eresia il non credere o il deformare uno qualsiasi dei dogmi del cattolicesimo, il che spiega la vera e propria persecuzione in atto verso la teologia della liberazione e simili. Che poi la scomunica (che si commina per eresia non per altro) non sia più conveniente è evidente... dovrebbero cassare il 90% dei sedicenti cattolici.
Per onor di cronaca essendo cresciuta in una famiglia con padre ebreo e madre luterana la tradizione giudaico\cristiana la conosco abbastanza bene. In casa mia era normale leggersi torah, talmud, bibbia ecc... poi personalmente ho approfondito anche altre religioni dal cattolicesimo al buddismo alle robe new age.
Sono una persona curiosa.
L'unico dogma che mi da' qualche problema è la verginità di Maria pre partum (quella post partum è semplicemente l'affermazione che Maria non ha avuto rapporti con Giuseppe, il che sono eminentemente fatti suoi, senza niente di soprannaturale)
RispondiEliminaLa trinità mi sembra un bellissimo concetto: Dio non è racchiudibile in una definizione, ce ne vogliono almeno tre, e non è solo una persona, è anche una relazione. Apre le strade ad un pluralismo teologico, e mette in chiaro che nessuno ha in tasca la verità su Dio.
La transustanziazione è una cosa un po' più filosofica, legata ai concetti aristotelici di "natura" e "sostanza", per cui non è semplice da tradurre in termini filosofici attuali. Ha a che fare con un simbolo che non è solo un simbolo, è qualcosa di più, ma nessuno pensa che anche fino al livello di quark quello non sia pane e vino.
Sto seguendo la discussione senza intervenire e la trovo interessante... molto.
RispondiEliminaMi piacerebbe capire meglio il concetto di cristiano per simpatia.
Credo ci siano molte persone non credenti ma che trovano condivisibile il messaggio di Gesù.
Capire i dogmi e le costruzioni teologico-legaliste di una religione è molto semplice, capire le scelte ed il vissuto dei fedeli molto meno.
RispondiEliminaAmmetto di essere molto curiosa e di tentare di capire chi la pensa diversamente da me.
Vorrei precisare che quando parlo di eresia non intendo un insulto, ma il suo significato letterale di "deviazione dal canone". Se dovessi esprimere un giudizio etico personale sulle vostre eresie... beh le approverei.
@Gianni Camoretto
Come dicevo sopra mi rifaccio alla teologia ufficiale approvata in Vaticano come punto di riferimento e cerco di capire come fedele tu cosa percepisci e ne pensi.
Sulla verginità di Maria si parla proprio di verginità fisica prima, durante e dopo.
Ma anche se così non fosse dal mio punto di vista ha ben poco senso anche la verginità intesa come il non aver mai fatto sesso con Giuseppe, dopotutto il sesso coniugale non è peccato (se no ci estingueremmo un tantino).
Ammetto anche che Giuseppe è la mia figura preferita di tutto l'antico testamento. In una società in cui una ragazza nubile incinta veniva lapidata quest'uomo non solo la sposa, me cresce il figlio di lei amandolo come se fosse suo. Questo è un UOMO con tutte le lettere maiuscole.
@Orsovolante
La maggioranza delle persone non ha idea di cosa ci sia scritto nel nuovo testamento... se leggesse i comandi di Paolo sulle donne gli verrebbero i capelli bianchi.
Per non parlare di storia delle religioni... che riserva molte sorprese sulla supposta novità del messaggio cristiano. Dopo tutto 600 anni prima il taoismo predicava "ama gli altri come te stesso" ed il buddismo (500 Ac circa) diceva "tratta gli altri come vorresti essere trattato tu".
Puntualizzo che non è mia intenzione sostenere corbellerie tipo il cristo-horus di zeitgeist (un filamccio degno del macero).
Siamo OT di brutto ma continuo fio a quando Orso non mi placca.
RispondiEliminaSulla verginità di Maria prima durante e dopo, la prima volta che ne ho sentito parlare era da parte di un insegnante di dogmatica del locale seminario, che la usava come esempio di distorsione di un concetto da parte di qualche fanatico. Il dogma è la verginità di Maria nel concepimento di Gesù: non vi ha concorso nessun uomo. Non entro QUI in discussioni sul tema, ma comunque il senso non è quello di demonizzare il sesso (anche se all'origine questo c'è sicuramente, vedi i testi dei padri della Chiesa).
L'idea della verginità di Maria dopo il parto è tradizione: si assume, in base ad es. ai vangeli apocrifi, che Maria e Giuseppe avessero fatto un voto di astenersi dai rapporti sessuali, e che lo abbiano mantenuto. Ma nei Vangeli vi è un paio di riferimenti ai "fratelli" di Gesù, per cui esistono posizioni discordanti.
L'idea della verginità DURANTE il parto (Gesù che attraversa il canale del parto "come la luce attraversa il vetro") è un obbrobrio della spiritualità medioevale, per cui si riteneva indegno di Cristo nascere in modo "normale", e naturalmente una esaltazione della verginità intesa in senso puramente fisico. Ma tutta la tradizione orientale (ortodossa, ma anche cattolica) racconta da sempre la natività come un parto normale, con tanto di levatrice, bacinelle di acqua calda, panni per pulire mamma e bimbo, ecc.