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Avendo ormai raggiunto mia figlia la maggior età, credevo di essermi lasciato alle spalle il periodo delle imbarazzanti domande che hanno come incipit "perché", a favore di altre, forse non meno imbarazzanti, ma a cui un genitore si sente solitamente più preparato a rispondere e che, magari con timore, si prepara ad affrontare da anni.
Per cui l'altra sera durante la cena ero debitamente pronto a rispondere a domande sull'amore, sulla pace nell'universo, sull'esaurimento delle scorte di petrolio e ben anche sul sesso, quando la pargola con aria innocente mi chiede se penso che esista altra vita intelligente nell'universo e se credo alla possibilità di viaggiare nel tempo?
Metto su on la modalità "padre maturo (ma non troppo) davanti a figlia ingenua (ma non troppo)" e replico nell'ordine:
A) Si credo esista altra vita intelligente nell'universo (e cito pomposamente Margherita Hack)
B) Non credo si possa viaggiare nel tempo.
Mi rilasso, abbasso la guardia (d'altra parte stasera non dovrò rispondere a domande sull'amore, il sesso e la pace universale) e... SBAMMMMM... mi arriva il colpo da KO.
"E perché non credi alle teorie di Stephen Hawking?"
Vacillo, balbetto qualcosa del genere "Stephen chi?", cerco di sorreggermi alle corde ma la pargola, intravista la possibilità di mettermi al tappeto non molla.
"ma si Stephen Hawking... Parli di fisica e non sai chi è Hawking?" (voce angelico accusatoria)
Dall'angolo mi viene in soccorso la mia compagna "a si non è quel fisico con problemi di disabilità che si occupa anche di astronomia" (voi non potete immaginare di quante risorse disponga un insegnate di danza). Per fortuna la cameriera suona il gong con la scusa di prendere le ordinazioni e io ne approfitto per riordinare le idee.
Chiarito di chi si sta parlando la discussione s'incentra su due punti
1-Stephen Hawking (se ho capito bene) non esclude l'esistenza di altra vita nell'universo. Non esclude nemmeno che l'universo abbia visto altra vita intelligente oltre la nostra. Ritiene però improbabile che forme di vita intelligente possano coesistere nello stesso momento in questo universo. Non impossibile ma altamente improbabile. Ancor di più ritiene improbabile, e qui sarebbe più appropriato dire, impossibile, che queste forme di vita possano mai incontrarsi.
E fin qui ci arrivo. Posso non condividere del tutto ( ma io sono solo un padre inadeguato, lui un grande fisico..) ma comprendo...
2- Stephen Hawking si dice convinto che si possa viaggiare nel tempo, ma solo in avanti. Per dimostrarlo si rifà al famoso esempio degli astronauti che partono per un viaggio a velocità relativistiche. Al loro ritorno sulla terra scoprono che per chi è rimasto il tempo è passato più velocemente ed un padre che ha lasciato un figlio in tenera età, scopre che ora questo è più vecchio di lui.
A questo punto mia figlia mi racconta di un esperimento mentale proposto in un documentario della CNN e che prende spunto da questa idea di Hawking. Se si costruisse un treno in grado di viaggiare a velocità prossime a quelle della luce ed una ferrovia che circumnaviga il globo, i passeggeri di quel treno potrebbero viaggiare, ad esempio per una settimana, partendo dal punto A, girando più volte attorno alla terra, ridiscendere al punto A ed accorgersi che in realtà sulla terra sono passati alcuni anni. Questa sarebbe di fatto una macchina del tempo.
E qui la mia mente vacilla davanti al paradosso. Pur conoscendo le grandi linee della relatività e anche i paradossi che essa propone, mi sfugge sinceramente un punto.
La velocità è relativa all'osservatore. Quindi se è vero che il treno si muove rispetto alla terra ad una velocità prossima a quella della luce, è anche vero che per gli osservatori sul treno, è la terra a muoversi a quella velocità mentre invece il treno, rispetto a loro è fermo.
Di conseguenza... perché il trascorrere del tempo dovrebbe rallentare solo per loro? Se gli osservatori a terra vedono rallentare il tempo sul treno, perché non dovrebbe esserci lo stesso effetto anche per chi dal treno, osserva gli eventi fuori dal finestrino?
Chi mi aiuta a riaffermare la mia (benevola) autorità paterna?
Per chi fosse interessato agli articoli di Stephen Hawking, ne potete trovare alcuni sul suo sito:
http://www.hawking.org.uk/
Sicuro sicuro che tua figlia abbia solo 18 anni?
RispondiEliminaNon è che sei tu ad aver viaggiato in quel treno e ora tua figlia è una trentenne? O_O
Forse sarò sfigato io, ma le persone che conosco (anche più che diciottenni) mi sanno parlare giusto del grande fratello e io, che non lo guardo, non so mai che dire.
Per quanto riguarda il tuo dubbio, penso che per comprendere bene l'esperimento, ci si dovrebbe porre al di fuori di entrambi i sistemi: è il treno che viaggia vicino a c, non la terra.
Perciò il tempo sul treno è accelerato rispetto a quello sulla terra.
Spero di essere stato chiaro e di non aver sparato troppe eresie...
si tratta del paradosso dei gemelli,un'apparente contraddizione alla relatività ristretta. In realtà chi sale sul treno non si muove solo alla velocità della luce. ma accelera per raggiungere questa velocità. questa accelerazione fa si che la simmetria si rompa.
RispondiEliminaSono convinto che abbiate ragione ma...
RispondiElimina@ataru perché il treno viaggia vicino a C e la terra no? Qual'è il sistema di riferimento dell'osservatore? Se egli fosse seduto su un fotone partito dal sole anche la terra viaggia vicino a C
@Allison
Si ma anche la terra accellera per chi sta sul treno... è ben vero che chi sta sul treno "cambia" sistema di riferimento accelerando per poi tornare a quello della terra decelerando (ok in fisica si tratta sempre di accellerazione :-) )... probabilmente è in questo passaggi da un sistema di riferimento all'altro che sta l'inghippo che mi sfugge.
PS mia figlia ha appena compiuto 19 anni... temo qualche volta abbia guardato il GF ma il bello è che fa studi classici.
In ogni caso tendo a riporre nei giovani molta più fiducia di quanto vedo fare da molti adulti e questa cosa è anche causa di molte discussioni con i miei colleghi e conoscenti in genere.
@Allison
RispondiEliminaNon ricordavo il nome del paradosso... quello dei gemelli e la tua dritta è quella giusta. In effetti bisogna tenere conto n0on di due ma di tre sistemi inerziali.
Per adesso sto leggendo la soluzione su wiki, poi, se sopravvivono abbastanza neuroni, provo a cercare qualcosa di più scientifico (ma la vedo dura :-) )