sabato 9 gennaio 2010

Nevica

Ho preso su la macchina e sono salito fino all'ultimo paese della valle.
Non mi è venuto in mente per tempo di prendere le racchette e la frontale, cosi mi sono limitato a fare 4 passi in mezzo alle vie del borgo di montagna.
E mentre guardavo i fiocchi scendere contro la luce dei lampioni mi sono ricordato che si dice che non ne esista uno uguale ad un altro.



Wilson Bentley (1835-1931) è stato uno dei precursori della macro fotografia. Nella sua vita Bentley fotografo oltre 5000 fiocchi di neve (il numero esatto è 5381) e scoprì cosi che erano tutti uno diverso dall'altro.
Wilson Bentley non si limitò ai fiocchi di neve. Fotografò diverse formazioni di ghiaccio, le nuvole, la nebbia e fu tra i primi a studiare i fenomeni fisici che portavano alla loro formazione.
Wilson Bentley conosceva la natura perché era nato e ha vissuto in una fattoria del Vermont.
Cosi facendo, divenne famoso come artista ma ottenne anche l'attenzione della scienza.
Le sue fotografie e i suoi articoli trovarono pubblicazione sul National Geographic, Natura, Popular Science e Scientific American. Diverse università e musei in tutto il mondo richiesero il suo materiale.
Wilson Bentley non era uno scienziato nel senso ortodosso, ma era un uomo serio e la scienza ha saputo accettare e riconoscere il suo contributo.
Molti di coloro che strillano dicendo di avere verità che la scienza non vuole conoscere, dovrebbero interrogarsi sulla laro serietà ed umiltà.

Infine mi domando quanto può essere triste la vita di coloro che non sono più capaci di gioire nemmeno per una nevicata invernale e vedono invece complotti, anche dentro un fiocco di neve.

11 commenti:

  1. Io avrei intitolato il post "nevica,scienza maiala!"

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  2. Gran bel post :-) Grazie Orso.

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  3. Grandi, grandi, grandi parole sensate!

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  4. I "ricercatori indipendenti" pensano che la parola "umiltà" è un insulto.

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  5. @ Wasp
    I "ricercatori indipendenti" pensano ... (???!)
    ma quando mai?!

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  6. Ma come si fa a fotografare un fiocco di neve ?

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  7. Verissimo.

    Un'altra cosa che dicono sempre è che la scienza ufficiale non riconosce nuove scoperte finché non ne capisce il funzionamento.

    Lo dicono sempre delle medicine alternative, omeopatia, agopuntura ecc...

    La scienza, prima verifica se un fenomeno ESISTE davvero, poi cerca di capire come funziona.
    Possono passare molti anni prima che che si capisca il meccanismo alla base del fenomeno, ma ce ne vogliono molti meno per SFRUTTARE tale fenomeno, anche se non capito.

    Un esempio (ma ce ne sono un'infinità) è l'aspirina, si è capito solo recentemente come agisce, ma si usa da un secolo.

    Il classico ricercatore indipendente si lamenta sempre di essere ignorato dalla scienza perché questa ancora non ha capito come agisce il suo fenomeno, che esula dalle leggi sacre degli scienziati, ma non si rende conto che viene ignorato semplicemente perché il fenomeno non esiste.

    Trovare nuovi fenomeni che non si spiegano con la scienza esistente è di MASSIMO interesse per gli scienziati, da nobel, ma il fenomeno deve essere VERO.

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  8. The Foe-Hammer ha detto...

    Ma come si fa a fotografare un fiocco di neve ?
    10 gennaio 2010 13.44

    Pare sia assai difficile.

    Intanto ci vuole una macchina fotografica collegata ad un microscopio. Poi sembra che Bentley catturasse i fiocchi di neve su una lavagna e li trasferisse (non so come) su un vetrino.
    Il tutto in poco tempo perché anche sotto zero i fiocchi tendono a sublimare.

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  9. Orso, so che vado OT, ma hai visto questo?

    http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=28&t=30463

    Che siano i "nostri" amici?

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  10. Itwings
    Avevo letto la notizia sul portale di MD80

    Si ipotizzava le luci di un circo Però di tratta di capire bene.
    In genere mi pare che le luci che usano discoteche e circhi per farsi notare non si possono definire esattamente "laser" Il fascio mi pare più largo... anche se devo dire che non frequentando le discoteche magari mi sbaglio.

    Possibilissimo che si tratti di qualche cretino che non si rende conto di quali danni può fare.
    Come chi tira i sassi giù dai cavalcavia.

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