lunedì 12 aprile 2010

Le cose serie della vita.


Ci sono cose molto più serie nella vita delle teorie paranoidi dei complottisti.
Una di queste è la morte.

Oggi, a Merano, è toccata a nove persone che stavano semplicemente compiendo l'atto più normale che tocca ad ogni creatura. Vivere.
Chi andava a trovare in ospedale il figlio appena nato, chi andava a scuola, chi aveva perso il treno precedente chi faceva il proprio lavoro.

Un pensiero a queste persone e ai loro famigliari, ma anche un monito a coloro che rinchiudono la loro vita tra le pareti della paranoia, dell'odio e della paura.

Morire è la cosa più naturale che ci può accadere dopo essere nati. Non possiamo sfuggire a questo destino. Ma possiamo almeno cercare di fare in modo, che la morte ci colga... vivi.

4 commenti:

  1. Complimenti.
    Bei pensieri.
    Speriamo non vengano insozzati da chi vede cospirazioni dietro ogni sasso che si muove.

    Riposino in Pace.

    Ivo - Modena

    RispondiElimina
  2. Concordo.

    Ma ri-posto qua le considerazioni fatte da eSSSe.

    Frankbat, purtroppo posso dirti in tutta coscienza che queste cose succedono o quando il geologo ha svolto male il suo lavoro caratterizzando la parete sopra la linea o quando proprio non l'hanno consultato.

    Ora non conoscevo quella particolare linea, ma da quanto ho sentito era di recente costruzione, quindi presumo vi siano state operazioni di scavo per costruire la sede ferroviaria, quindi presumo che qualche mio collega sia stato consultato. Anche se, egoisticamente spero di no.

    Ah, non credo nella "fatalita'" tirata in ballo da matteoli (minuscole volute).
    Quando succede un incidente, soprattutto di quella gravita' e dimensione, vuol dire che non sono state prese in considerazione tutte le possibilita' e messe in atto tutte le cautele possibili.

    Un pensiero per i morti, soprattutto per quella giovane madre che lascia un bimbo appena nato.


    Saluti
    Michele

    RispondiElimina
  3. abito in trentino.

    Non siamo abituati che fatti di questo genere avvengano in Regione.

    Il problema è stata una perdita d' acqua da un vicino frutteto, che ha fatto franare la costa della collina che sovrastava la ferrovia.

    Ironia della sorte: se la frana si fosse prodotta circa 5 secondi prima, i sensori posti sulla ferrovia avrebbero fermato il treno prima che fosse investito dalla frana.

    Qui si parla non tanto d' imperizia di una persona, ma di una concatenazione casuale di fatti "staccati" tra loro (perdita acqua dal frutteto, ultimi rilievi geologici prima della perdita, e non ultimi i sensori "inutili" in quanto il treno era già oltre il punto di blocco).

    RispondiElimina
  4. Ieri leggevo che anche l'impianto di irrigazione era munito di un sistema di protezione che avrebbe dovuto chiudere a monte l'acqua in caso di perdite.
    La ferrovia era munita di sensori che in caso di frana avrebbero dovuto fermare il treno.
    La frana probabilmente è caduta proprio nel momento in cui il treno transitava.
    Anche io credo poco alle fatalità.
    Ma come insegnano in aviazione gli incidenti accadono quando una serie di eventi si allinea nel modo adatto a farli accadere.
    certo si potrà trovare delle colpe.
    Ma il mio post non voleva favorire un senso fatalistico della vita.
    Semplicemente riflettere sul fatto che non sapremo mai veramente come e quando e quindi quello che dovrebbe contare è adesso.

    PS:
    Credo blogger abbia ancora problemi con i commenti. da una parte vedo e leggo 3 commenti. Nella pagina in cui si può commentare mi dice che non ve ne sono.

    RispondiElimina