mercoledì 13 maggio 2009

Memoria corta.



Questo articolo me lo ha segnalato un amica.

Credo che quando si parla delle vita delle persone, certe vittorie, rappresentino in realtà una sconfitta dell'umanità. In particolare di quella che dovrebbe stare dentro ognuno di noi.


12 commenti:

  1. Primo :-)
    Colgo e condivido il senso generale della citazione, come si potrebbe non farlo... Ma aggiungerei che, se mi è concesso e lungi dal voler scatenare qualsiasi polemica sterile e fuori luogo, le politiche di immigrazione dei vari Paesi e le loro conseguenze positive e negative, nei secoli, richiederebbero per lo meno un forum a sè stante, e sarebbe impossibile liquidarlo con pochi post e pareri qui...Un solo esempio, riguardo alla citazione USA, rimanda alla nascita e alla proliferazione dei nutriti clan malavitosi italiani e non solo, degli immediati anni seguenti, dei quali tutti conosciamo la storia... Con il massimo rispetto per gli immigrati legali e dediti alle integrazioni nelle varie società, e lavoro seppur duro, ma onesto, e foriero di rispetto e ammirazione per i sacrifici di chi li ha provati..

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  2. Perdonate ma sono pignolo.. e sono anche stato emigrante..
    Non commento a favore di nessun nè contro nessun colore politico.
    Spero non si cerchi di confondere questo con i barconi che arrivano sulle spiagge italiane, perchè allora si che si fa un torto a chi 100 anni fa emigrava dall'Italia.

    Gli emigranti italiani partivano con una nave autorizzata, con documenti, e si facevano un mese di navigazione certo ma venivano sfamati e dissetati.

    La tratta di persone a cui assistiamo e di cui siamo complici (perchè ci accolliamo le spese e da molti anni lo stiamo facendo) è creata da organizzazioni criminali che sfruttano questo fatto. L'Europa ci critica, ma siamo gli unici che fan sbarcare.

    Hanno intervistato una famiglia che ha pagato 6000 dollari per viaggiare peggio del bestiame. Se compravano un biglietto aereo spendevano meno. Ma c'è chi sfrutta l'ignoranza di quella gente unita al nostro buonismo. L'unico modo perchè non ci sia più un lucroso affare da concludere è non accettare i barconi. Il mondo è pieno di ambasciate (e non solo italiane) dove si può chiedere l'asilo politico. L'integrazione di popoli non può passare attraverso l'illegalità e lo sfruttamento... non può...

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  3. A coronamento del post di Nico, che condivido in toto, e a sostegno di quanto egli mette in evidenza,aggiungo solo un fatto concreto vissuto la scorsa settimana, di persona. Viaggio dall'Italia alla Francia in TGV. Giunto alla frontiera tra i due Paesi, sul treno (ancora in Italia) sale un gruppetto di poziotti francesi. Sceso, nel frattempo, a fumare una sigaretta, scambio qualche convenevolo con uno di essi ancora fuori dal treno, qualificandomi quale collega italiano, mentre gli altri già effettuano controlli.. (ma non si era detto che le frontiere in Europa non esistono più..??) Non trascorrono più di un paio di minuti e due flics francesi scendono accompagnando un extracomunitario facendolo scendere dal TGV. Domando al mio interlocutore il motivo del blocco, ed egli, tranquillamente, risponde che era privo del permesso di soggiorno per lèingresso in Europa!!! In breve, cosa hanno fatto i francesi? Semplicemente lo hanno 'relegato' a rimanere nel Paese dal quale proveniva, cioè: l'Italia!!!.. In parole povere: mica lo hanno portato alle autorità italiane o hanno proceduto a prenderlo in custodia per eventuale espulsione! no, no...gli hanno semplicemente impedito di entrare in Francia! Ed essendo un intervento di frontiera, l'extra-territorialità non gli consentiva (alla stazione italiana) di intervenire formalmente, quindi se ne sono bellamente 'lavate le mani' lasciandolo in Italia!..
    Questo dovrebbe far riflettere sulle politiche di immigrazione europee, e sulla cooperazione tra gli Stati membri, a riguardo... Ovvero: chi è causa del suo mal...si tenga i propri immigrati clandestini!

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  4. Direi: nient'altro da aggiungere. Anzi si, a quanto pare la Spagna, l'unico Paese oltre al nostro in cui capita arrivino 'sti barconi di disperati, gli impedisce con la forza di raggiungere le proprie coste.
    La Francia non ha di questi problemi, idem gli altri Paesi europei. Quindi restiamo noi, a beccarci la patata bollente degli immigrati (o dei migranti, come va di moda chiamarli adesso), che vengono nell'unico posto dove riescono a sbarcare...

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  5. Io, scusate, non sono mica d'accordo con Nico. Brevemente, perché ho poco tempo, cerco di spiegare.
    Se il problema è quello dell'immigrazione clandestina, non è certo respingendo i barconi che lo si risolve, visto che la stragrande maggioranza (85% secondo uello che leggo) arriva in altro modo.
    Dire che in questo modo i barconi non avrebbero più clienti è opinabile: forse, dopo un lungo tempo, la notizia si diffonderebbe un po' e i migranti sceglierebbero altre strade. O forse no. Non dimentichiamo che questa gente non parte dalla Libia: quando arriva lì, ha già fatto la maggior parte di un viaggio molto più lungo e altrettanto terribile.
    Se il problema è quello di distribuire meglio l'immigrazione in Europa, certo, si potrebbe fare qualcosa, ma corriamo il rischio di sentirci dire che altri paesi europei hanno una percentuale di immigrati superiore alla nostra, e che quindi tocca a noi accoglierne di più.
    Se il problema è quello dell'immigrazione in sé, la storia ci insegna che i moti migratori hanno una tale potenza che non è possibie arrestarli in alcun modo, non solo, ma anche che sono indispensabili per la sopravvivenza della razza umana: credo quindi che ci sia poco da fare, e in ogni caso ciò che si può fare va fatto all'origine, non all'arrivo.

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  6. Ti debunko subito l'articolo: scusami se uso un blog come fonte, ma mi sa che è molto istruttivo... sapete come sono: le fonti, quelle che a RAINews24 mancano totalmente, come la storia sul fosforo bianco e altre amenità.

    link del blog:http://cinghialemannaro.splinder.com/post/20534970/Relazione+dell%27Ispettorato+per

    Qui potete trovare i risultati digitando "Italian Immigration" http://www.loc.gov/fedsearch/records.tkl?cclquery=%22italian+immigration%22+%20&start=1&id=target-webpages.tkl&targets%5B%5D=webpages&targets%5B%5D=recommend&alltargets=targets%5B%5D~webpages|targets%5B%5D~recommend|
    nella Biblioteca del Congresso USA che è a questo sito:
    http://www.loc.gov/index.html

    Poi fate vobis... per debunkare RAINews24, ci vuole davvero troppo poco, normalmente sono più sprovveduti de O'Comandante...

    Go Corradino Go!

    Cordialità

    Attila

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  7. Il "Go Corradino Go" è riferito al sempre puntuale direttore di RAINews24, non vorrei che qualcuno potesse sentirsi offeso, da questo mio incitamento a continuare a perseverare nel suo "giornalismo di inchiesta" al giornalista succitato.

    Rinnovo le cordialità

    Attila

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  8. Approvo in pieno quanto detto da Nico.
    A titolo di curiosità vi dico che sul sito di Ellis Island ho trovato la registrazione dell'emigrazione di mia nonna e mia mamma (che all'epoca aveva pochi mesi) con data, nave, ecc.

    Quando poi negli anni '50 e '60 gli italiani emigravano in Europa, partivano quasi tutti con regolare contratto di lavoro; quando sono "emigrato" io a Milano non avevo il contratto ma avevo il "mestiere" che mi ha permesso di trovare occupazione la mattina successiva al mio arrivo.

    Quello che succede adesso non è "immigrazione" ma "invasione-occupazione".

    Nel secolo scorso, noi italiani abbiamo "occupato" il nord Africa con l'esercito (e paghiamo ciò risarcendo la Libia): oggi l'Africa ci "occupa" con l'"emigrazione".

    Questo per dire che io non sono contrario all’emigrazione; ognuno dovrebbe essere libero di andare a vivere dove gli pare ma non può pretendere anche di essere sempre ben accettato.

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  9. al di là della problematica sollevata da attila (che dovrebbe smettere di dar retta a quel ciccione puzzone del cinghialozzo, che sappiamo tutti farsi goduriose pippette quando banna gli utenti del ogioco), quoto quanto detto da nico.
    teniamo comunque conto che l'europa invece di criticare sterilmente, dovrebbe essere più propositiva e rendersi conto che la clandestinità rappresenta un problema per la nostra nazione perchè, senza voler generalizzare, contribuisce a incrementare spiacevoli situazioni dannose al nostro paese. è proprio su questo fatto che fanno leva certi movimenti "politici" per la loro propaganda xenofoba.

    p.s. in realtà apprezzo il cinghiale e lui lo sa. per questo motivo si tiene distante quando sa che voglio fare una grigliata.

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  10. Io credo ci sia confusione tra le persone ed il problema.

    Che l'immigrazione dal sud del mondo sia un problema per l'Italia e per l'Europa non è in discussione.
    Quello che è in discussione è il fatto che si "dia un segnale" usando quella che comunque è la vita di persone vere e vive quanto lo siamo noi, o quanto lo erano i nostri nonni e bisnonni.
    Ricordiamoci sempre che loro partivano da un paese che, per quanto immiserito e povero, aveva uno stato ed un organizzazione sociale funzionanti.
    Questo non si può certo dire per numerosi stati da cui provengono molti degli immigrati attuali.

    Anche nella mia famiglia c'è chi è andato all'estero, in particolare a lavorare in miniera in Belgio. I racconti che sentivo non erano poi molto diversi da quelli che leggo adesso sui giornali. Lavoro nero, emarginazione e discriminazione basata sul solo sentir dire che erano italiani.
    E per venire a tempi relativamente più recenti ed una storia tutta nostra, ricordo bene un amico di mio padre che si trovo le ruote dell'auto, tagliate a più riprese davanti alla FIAT di Torino, colpevole di essere venuto dalla Sardegna al Piemonte, rubando cosi un posto di lavoro ai figli dei torinesi.
    Un esponente del partito che oggi festeggia il respingimento in mare degli immigrati dall'Africa, oggi parlamentare europeo,fino a 10 anni fa ai suoi comizi era solito fare una battuta che recitava "gli italiani si dividono in 2, i nordici ed i sudici"
    Ad accomunare quelle storie e quelle di oggi non credo che siano le modalità, ma le motivazioni. Chi affronta un viaggio del genere, in cui la traversata è solo l'ultima parte e forse nemmeno la peggiore, non lo fa certo per venire a fare qualche scippo o vendere una dose sotto i portici di qualche città.
    Certo gli Italiani per andare in America erano costretti ad avere documenti in regola. Ma era più un obbligo logistico, visto che in mezzo c'è un oceano che non puoi attraversare in gommone, che rispettato per dovere. Loro facevano un mese di mare (e basta leggere qualche racconto per capire che spesso erano trattati più da merce che da passeggeri), mentre qui ci sono persone che hanno attraversato per mesi l'Africa a piedi.

    Ripeto, quello che mi indigna, non è il non permettere l'ingrasso a tutti, ma il non considerare le vite di queste persone. Peggio. L'accomunare tutti ad uno stereotipo o la loro esistenza ad un semplice problema.
    Che altri adottino sistemi anche peggiori (ma quella della Spagna è un po' una forzatura legata ad un singolo episodio, e ci si dovrebbe ricordare anche un traghetto carico di albanesi, colato a picco in acque ancora albanesi, grazie perlomeno ad una imperizia di qualche nostro comandante) non mi consola ne mi appare una giustificazione.
    In una parte del mondo da cui questi disperati arrivano, la Somalia, l'Italia ha avuto e molto probabilmente ha ancora molte responsabilità.

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  11. Quoto Tripponzio e ribadisco il concetto (almeno per la frontiera ferroviaria francese che ben conosco, poichè la valico almeno un paio di volote all'anno): i francesi, stato membro EU quanto noi, forse non polemizza con la nuova politica del nostro governo nel combattere lè illegalità delle immigrazioni clandestine. Si limita, soltanto, a garantire che le proprie frontiere non vengano valicate da clandestini!.. Qualcuno obietterà che loro non hanno le coste a tiro di fionda dall'Africa, ma non si puo' negare che facciano esattamente quello che ogni stato sovrano è nel pieno diritto di fare, cioè impedire l'ingresso illegale di chicchessia e con i mezzi di cui dispone! Per la cronaca, mai successo che, al rientro in Italia, vi siano stati gli stessi controlli da parte della frontiera italiana, a Modane. Ovvero, questo modo di operare dei nostri paesi confinanti, cosa vorrebbe significare? Ritengo, da parte Italiana invece, si pensi che non sia molto probabile che qualche immigrato clandestinamente in Europa possa cercare di entrare in Italia passando dalla Francia!
    Quindi, l'ipocrisia delle note dolenti indirizzate all'Italia da parte europea, direi che è lampante.. Se ne sono sempre lavate le mani, e, in confronto ad essi, Ponzio Pilato era un dilettante!

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